La dott.ssa Manuela Bucchi attraverso lo studio di Psicoterapia di Via Riccardo Grazioli Lante, 7 in zona Monteverde Portuense, si occupa di Anoressia a Roma. È iscritta all'Ordine degli Psicologi della regione Lazio (num. 14320).
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Nella maggior parte dei casi in cui mi sono occupata di Anoressia a Roma, tutto sembra cominciare da una semplice dieta dimagrante, che via via prende le forme di una vera ossessione per il cibo, un opprimente bisogno di stabilire un controllo su di esso, legato soprattutto alla sopravvalutazione della forma fisica e della sua importanza.
Nell'Anoressia nervosa, questa ossessione scavalca i limiti della realtà,
portando la persona a valutare senza obiettività alcuna la propria fisicità,
distorcendone la percezione.
Si arriva a minimizzare l'assunzione del cibo, provocando gravi perdite di peso,
fino alla malnutrizione; a moltiplicare l'attività fisica in maniera spasmodica,
giungendo - nei casi più gravi - alla necessità di un ricovero ospedaliero per
ripristinare le normali funzioni.
L'assunzione di calorie è associata a un vero e proprio terrore di diventare
grassi, per questo viene fortemente limitata, e spesso evitata del tutto.
Le persone colpite sono perlopiù ragazze nel periodo adolescenziale, sebbene il fenomeno si stia diffondendo anche fra la popolazione maschile. In questa delicata fase di crescita, ci si potrebbe sentire insicuri, aggrapparsi a dei modelli ideali, tentare una ribellione personale che può passare anche attraverso l'aspetto fisico.
Si cerca di rispondere e "corrispondere" agli standard proposti dalla società,
per sentirsi accettati, per piacere e piacersi di più.
Si può aver subito un trauma a cui non si riesce a reagire.
Si potrebbe avere un estremo bisogno di essere presi in considerazione, pur non
volendolo ammettere. Tutti questi aspetti potrebbero portare a un enorme disagio
sia psicologico sia emotivo, che si cerca di contrastare, arrivando a comportamenti
poco funzionali che colpiscono la sfera dell'alimentazione.
Il cibo ha significati profondamente simbolici, infatti, che coinvolgono aspetti
diversi della nostra vita, come il rapporto con le figure di riferimento, la sfera
sociale, il nostro rapporto con il mondo esterno.
Sebbene l'origine o la causa scatenante che porta una persona a condotte anoressiche possa
essere diversa, ci sono elementi che accomunano le varie storie, cioè il bisogno di controllo.
Il bisogno di controllo, non essendo applicabile in altri contesti, può essere
indirizzato verso il cibo e verso il proprio corpo.
Riuscire a controllare e a domare la sensazione della fame e l'assunzione del cibo
potrebbe essere una grande vittoria per la propria autostima.
Il ricorso a un intervento psicoterapeutico diventa allora di fondamentale importanza. Nei percorsi che propongo per "vincere" l'Anoressia a Roma, aiuto la persona a prendere contatto con il proprio disagio, a mettere in luce gli elementi critici della propria storia personale, a ritrovare e ricostruire un'adeguata fiducia in se stessa.
Spesso ci si fa forti del sintomo e ci si "nutre" della sensazione di non aver bisogno di nessuno. Ma questo potrebbe sottintendere una profonda solitudine interiore che, nello spazio terapeutico, invece, si può provare a contrastare.
Dietro a un comportamento anoressico spesso c'è la necessità di essere visti, pur applicando un comportamento che tende a farci scomparire dentro ai vestiti.
All'interno del percorso psicoterapeutico si può ritrovare il giusto confine per imparare la condivisione e il contenimento del proprio disagio, la partecipazione alle proprie sofferenze, l'ascolto di se stessi e delle proprie risorse e difficoltà.
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